Il controllo presenze delle ore effettuate dai dipendenti nelle loro varie tipologie (ordinarie, straordinarie, notturne, festive ecc,) è oggi non solo una necessità, ma anche uno strumento per una corretta valutazione della efficienza produttiva dell’intera azienda.
Nella rilevazione presenze tale controllo non solo permette di evitare conflitti (spesso già assurdi in passato, oggi più che mai anacronistici) tra le parti sociali, ma può essere la base per agevolare il lavoro del singolo e soprattutto migliorare la organizzazione aziendale nel suo complesso.
Esso non deve quindi essere visto come una intrusione o violazione nella privacy dei singoli ma come uno strumento che può migliorare la qualità del “lavorare”.
Un programma professionale di Controllo Presenze deve poter:
- interfacciarsi con un efficiente programma di avanzamento produzione
- essere integrato in un sistema di controllo accessi e sicurezza
- alimentare anche la gestione di mensa aziendale o catering
Deve inoltre segnalare immediatamente eventuali anomalie nello svolgimento del lavoro del singolo dipendente, o di un reparto nel suo complesso.
Deve cioè evidenziare discordanze significative fra la programmazione del lavoro impostata dalla direzione aziendale e l’effettivo svolgersi delle mansioni affidate ai singoli ed alle squadre.
Deve infine permettere l’analisi delle inefficienze produttive, causate da singoli reparti e/o singoli centri di lavoro, rispetto al raggiungimento di obiettivi aziendali.
In tale modo sarà possibile ripartire equamente il monte premi aziendali a coloro che effettivamente hanno permesso il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
E questo in maniera oggettivamente garantita, non soggetta a favoritismi di varia natura e quindi esente da potenziali successive contestazioni.